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Con il termine "devianza" si intendono tutti gli atti contrari alle norme della società e per questo condannate dalla stessa società. Inoltre,
ciò che in alcune società è considerato deviante
in altre può essere semplicemente diverso se non perfettamente normale. Compito
della società è porsi delle norme, o regole, che le
consentano di proteggersi e difendersi da fattori negativi interni
ed esterni. Molte
volte il problema, è provocato dalla società stessa, che
impone un «tenore di vita» inadatto, pertanto,
la soluzione deve essere un cambiamento del proprio "modus vivendi". Per poter combattere la devianza è indispensabile scoprirne la causa per poter trovare la cura. Nei giovani si assiste spesso il divulgare della tossicodipendenza e della violenza che sono sinonimi di malessere e di disagio, e che possono essere sconfitti solo se si evita la formazione del disagio. Migliorare la condizione di disagio può essere fatto soltanto insegnando ai giovani a vivere in modo responsabile, ad amare la vita, a trovare il gusto e l'interessere nel conoscere e nel fare. Questi principi di educazione alla salute servono per la prevenzione di comportamenti a rischio di devianza nei giovani. Sovente
nei giovani, specialmente nella realtà meridionale, dove vi
è ancora un alto tasso di inoccupati, la causa della
devianza è la disoccupazione. Il
lavoro potrebbe, infatti, essere uno dei mezzi migliori per reprimere o
prevenire i problemi dell?età giovanile che troppo spesso è
dimenticata o abbandonata a se stessa. I
giovani vivono spesso trascinati da ciò che li circonda e cadono
perciò in situazioni di "microcriminalità" che li potrebbe,
poi, avviare ad una carriera sicura, compromettendogli il futuro. Per
migliorare la condizione giovanile bisognerebbe riuscire a convogliarlinel
mondo del lavoro che, sicuramente, avrebbe un effetto positivo su di loro.
Occorre insomma contrapporre il lavoro alla strategia della violenza. |