Educazione alla salute




 

L'attenzione all'educazione alla salute è alquanto nuova in educazione, prima si dava molta importanza all'impostazione igienica e profilattica della malattia, alla sua diagnosi e cura, concedendo degli spazi molto angusti alla formazione.

 L'odierna concezione di salute, divulgata dall'Organizzazione mondiale della Sanità, non intesa più come mancanza di malattia ma come "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale", promuove con ogni cura l'educazione alla salute.

La strategia educativa dovrà essere volta a creare e a sviluppare nel soggetto un'idea positiva del proprio corpo e della propria mente creando una condizione di equilibrio delle funzioni fisiche e psichiche in armonia con l'ambiente naturale e sociale. 

La salute è un bene essenziale della persona da perseguire ed a questo scopo tutte le istituzioni sono chiamate in causa, a cominciare dalla famiglia, in cui il bambino nasce e si sviluppa.L'educazione alla salute deve operare in tutti gli stadi della vita, in ognuno di essi tale educazione mira a prendere atto delle predisposizioni individuali e familiari, a scoprire i fattori di rischio e a scegliere come contenerli.

L'educazione alla salute  è un'attività diretta sulla volontà, tesa alla promozione globale della personalità. 

Considerando l'educazione alla salute in rapporto all'età evolutiva, si potrebbe dividere in due periodi: infanzia - fanciullezza, e preadolescenza - adolescenza. La prima fascia occupa la scuola materna ed elementare, mentre la seconda, la scuola media inferiore e superiore. 

La protezione della salute deve incominciare fin dai primi anni di vita, in casa, dove la famiglia procura le prime esperienze al piccolo ed in cui esso è coinvolto emotivamente.

Nell'infanzia e nella fanciullezza i genitori instillano le prime abitudini igieniche e alimentari, importanti nel presente e ancor più nel futuro.Nei primi dieci anni di vita i figli si adeguano alle indicazioni dei genitori e degli adulti che collaborano con loro. Pertanto sarebbe auspicabile che si istituisse un'azione sinergica tra famiglia e scuola, se, infatti, le medesime condotte fossero presentate da modelli diversi, sarebbe più facile infondere i comportamenti voluti in chi ne subisce l'influsso.

In questa prima fase è opportuno parlare con i ragazzi e ragazze del proprio corpo in via di sviluppo, permettendogli di assimilare alcune regole atte a favorirlo. E' opportuno, altresì, far conoscere ai fanciulli le più ricorrenti insidie alla salute. Per fare ciò è indispensabile offrire ad ogni ragazzo la più efficace prevenzioni contro le malattie e affezioni varie e metterlo in grado di proteggere la sua salute. I servizi d'igiene scolastica, se ben gestiti, svolgono a tale proposito un'importantissima funzione a pro degli alunni, delle famiglie, della società. 

Sarà inoltre opportuno costruire il senso dell?appartenenza alla comunità e della solidarietà. I giovani vivono in una società aperta, dove si trovano di fronte a coetanei di varie estrazioni culturali, con i quali occorre allacciare rapporti. La famiglia e la scuola in merito hanno il compito di sviluppare nei fanciulli la "cultura dell'accoglienza" implicante il rispetto e il dialogo. E' necessario pertanto che questi atteggiamenti di concordia e di benevolenza si radichino nell'animo degli educandi, affinché loro si sforzino ad applicarli nei loro contesti di vita. 

Nella preadolescenza e adolescenza con la progressiva maturazione delle personalità, i soggetti sono in grado di riflettere sugli insegnamenti in precedenza ricevuti, e di intendere il significato delle responsabilità individuali e sociali. Preadolescenti e adolescenti hanno bisogno di rafforzare senza interruzione i loro propositi iniziali e le abitudini maturate.Nell'indurre comportamenti, propizi alla salute oppure no, risulta particolarmente incisivo il gruppo di coetanei, per ciò che riguarda l'identità personale, delle condotte da assumere, dello stile da imprimere alla propria vita. Se i genitori e gli educatori vorranno cercare di percorrere l'insorgere dei disagi giovanili, si sforzeranno di favorire in ogni modo la vita associativa, il senso della solidarietà.

Durante quest'età i rapporti di amicizia aiutano i coetanei a superare difficoltà familiari e scolastiche e a superare l'ansia propria del momento, ad uscire dal dominio dell'adulto, e ad aprirsi a più complesse esigenze sociali.